martedì 21 agosto 2012

Alla prossima!

Dopo avere percorso poco meno di 10.000 km in sella alle nostre fide compagne siamo rientrati.
Il tutto è stato compresso in soli 10 giorni di viaggio!

Giorni intensi, proprio perchè veramente pochi per potere apprezzare pienamente tutti i luoghi e le bellezze che la Scandinavia può offrire. Un paese variopinto, con caratteristiche proprie alla sua posizione geografica, tagliato a metà da quella linea che segna l'inizio del Circolo Polare Artico determinando condizioni climatiche e naturali assai diverse tra nord e sud.

Volevamo dimostrare a noi stessi di potercela fare, di poter andare a "toccare" con le nostre due ruote quei luoghi sempre sentiti nei racconti di chi vi è stato prima di noi.
Una scommessa con noi stessi, un prova di endurance fisica ma soprattutto psicologica.
Non è facile come sembra, non in soli 10 giorni, tutto via terra...Italia, Austria, Germania, Danimarca, Norvegia, Finlandia, Svezia e ritorno. Non abbiamo potuto programmare tutto a priori riadattando quindi sul posto tappe e mete in funzione del clima e del calcolo chilometrico che presenta spesso grosse variazioni rispetto ai dati forniti. È difficile riuscire a far immaginare le dimensioni di questa penisola, tutta sviluppata in verticale ma infinitamente grande... è anche la grossa differenza tra le due coste opposte, Norvegia e Svezia, che forse hanno reso proprio il viaggio di rientro la parte più dura da affrontare.

All'andata siamo saliti dalla Norvegia, un paese che con i suoi fiordi ed i mille cambiamenti di paesaggio rende la traversata assai più divertente. Doppiato Capo Nord siamo ridiscesci passando per la Finlandia arrivando fino a 50 km dalla Russia e poi attraverando totalmente la Svezia. Ora va considerato che la strada a salire (la E6) ricalca perfettamente (ove possibile dai fiordi) la costa Norvegese permettendo di viaggiare attraverso un continuo alternarsi di mare, montagna, altipiani innevati e parchi naturali. La discesa vede altre due grandi direttrici, che tagliano Finlandia e Svezia, ma che, sebbene immerse nel verde, sono spesso monotone, quasi sempre diritte e quindi poco consone alle moto.

Il problema della monotonia e la enorme distanza tra nord e sud, se da affrontare "in transito", sono stati i motivi che forse hanno maggiormente reso pesante il ritorno... gli ultimi 4 giorni, e cioè dall'ingresso in Finlandia, sommati anche alla stanchezza accumulata nei 6 giorni precedenti, ha richiesto un crescendo di sforzi fisici e pscologici. Sembrava non finire più!
La cartina continuava ad essere girata e rigirata e i km sembravano sempre numeri enormi!
Lo erano... abbiamo fatto il nostro ingresso in Finlandia viaggiando dalla mattina alle 9 fino la notte alle 4.30... ci sono state giornate come quella in Svezia in cui siamo dovuti partire all'una di notte per smaltire km o (mai più!) l'ultimo giorno in cui sono stato in sella per 23 ore percorrendo 1.700 km!

In qualche modo tutto questo faceva parte delle possibilità messe in conto, forse non proprio così esasperate, ma sommando tutta una serie di fattori tra cui la bassissima velocità media che si riesce a tenere, lo scarto chilometrico dei calcoli effettuati rispetto a quelli reali e, soprattutto avvicinandosi ai grossi centri, il traffico hanno contribuito a dilatare il tempo necessario alla traversata costringendoci spesso a dover effettuare tappe di "recupero" piuttosto impegnative.

Ma tolto questo siamo stati ripagati da quella sensazione di "solitudine" e complicità tra noi, la natura da cui eravamo circondati e il solo rumore dei nostri motori.. spesso nelle soste sul ciglio della strada abbiamo sottolineato quanto fosse rumoroso il silenzio che si sentiva.
Lontani da centri abitati, per lo più villaggi di pescatori, e da strade trafficate spente le moto il solo rumore era il sibilo del vento o l'incessante battere della pioggia.
On the road abbiamo incontrato tante persone, affascinate ed incuriosite da questi due mezzi piuttosto imponenti che portavano la scritta Roma ... a quelle latitudini, e soprattutto per i locali posso immaginare che queste due cose scatenino una certa curiosità!
Entrare in un villaggio Sami, trovandosi di fronte al contrasto che si crea tra tende tipicamente indiane, i tepee, e mezzi decisamente moderni aumentava ancor più il desiderio di avventura.
Non sarà facile scordare il momento in cui abbiamo raggiunto il Circolo Polare Artico, stanchi, infreddoliti dopo aver guidato per giorni e giorni sotto una pioggia incessante. Quello è stato uno dei momenti chiave di questo tour che ha risollevato gli animi un po' abbattuti dal tempo e dalla stanchezza che cominciava lentamente ad accumularsi, una sferzata di energia che ci ha ricaricato per proseguire verso il punto che avrebbe segnato l'inizio della discesa verso casa, Capo Nord.
Si potrebbero spendere fiumi di parole su quello che in fondo è per molti solo una meta, una sfida. Tralasciamo il turista da pulmann che onnipresente in ciabatte probabilmente nemmeno sa dove si trova, per ricordare tutte quelle persone che abbiamo incontrato nell'avvicinarci al Capo che, con i mezzi più disparati, cercavano di raggiungere il tetto d'Europa vincendo l'opposizione che l'isola di Magerøya riesce a mettere in campo. Come una sinistra mano della natura quando mancavano ormai 60 km alla meta tutto è mutato improvvisamente, la temperatura crolla di svariati gradi fino a diventare inverno pieno, la pioggia continua, a tratti violentemente spinta dal vento a raffiche capace di mandare nella corsia opposta moto di 300kg e quella striscia bianca a perdita d'occhio sugli altopiani dipinti di grigio da seguire... eppure, pensavo passando, c'erano persone che arrivavano in bicicletta! o a piedi, ridotti sicuramente peggio di noi che in fondo eravamo in sella a mezzi potenti e sicuri... ognuno "di noi che ci siamo incontrati" ha forse uno scopo tutto suo per voler tanto desiderare di scattare quella solita foto.. ognuno usa quello scopo come spinta per poter dire "ce l'ho fatta anche io", anche io posso guardare avanti e vedere l'orizzonte curvo, sterminato, da una rupe alta 300 mt a picco sul mare, sapendo che sono a un passo dal Polo Nord, oppure girarmi e guardare tutta l'Europa... e tutta davanti a me!
Più lontano di così non si va, qui siamo già 1.000 km oltre la nostra latitudine verso il Polo Nord...
Per il resto non c'è molto.
Eccetto per le onnipresenti renne che guardano un po' impietosite questi scemi che vanno e vengono :)

Ecco perchè in bicicletta o a piedi... in fondo perchè sia una vera scommessa deve esserci la possibilità in qualche modo di non farcela! credo sia in questo, nel modo in cui scegli il tuo "modo di arrivarci" decidendo però di affrontare a viso scoperto la natura piuttosto ostile di quel luogo che ne determina poi l'emozione che abbiamo provato all'arrivo!
Non è solo arrivarci, con una macchina e 3 settimane a disposizione non è altro che un luogo da visitare...

Abbiamo insomma cercato e voluto provare la sensazione di "espugnare" il Capo, in 5 giorni, abbiamo scommesso con noi stessi che avremmo vinto noi.

Subito dopo siamo riparti alla volta della Finlandia. Terra di alberi, laghi, renne... e piloti di Rally come dice Giulio! La Finlandia conta 200.000 laghi! Si dice che girando per il paese non si capisca se si sta su di un immenso ponte o se è il terreno che ha cosi tante depressioni... ! c'è una "pozza d'acqua" ovunque, di ogni dimensione. E il tutto è immerso in foreste di abeti a perdita d'occhio.
A differenza della sua bellezza naturale la gente ci ha piuttosto deluso almeno nei posti dove siamo stati. Il primo paese era di confine, ad una cinquantina di km dalla Russia dove siamo arrivati di sera e, tutti, uomini e donne, erano ubriachi come zucchine!
Pensavamo, vabbè magari è un piccolo centro... ma arrivati a Rovaniemi (Napapiiri) la scena, almeno di notte, è stata pressochè la medesima, e fortuna che stavamo a casa di Babbo Natale! :)

Qualche centinaio di km dopo passiamo il confine con la Svezia, per affrontare l'ultimo pezzo di traversata. Qui comincia realmente il momento "pesante".
Destinazione ponte di Malmø.
Ma la stanchezza del giorno precedente, l'acqua e questo dover viaggiare in autostrada litigando con le chiappe ed i dolori che si creano nel dover stare sempre nella stessa posizione cominciano ad accorciare le tappe... arriviamo a sera tarda a Sundsvall un paese molto carino, l'ultimo paese che possiamo ricordare in questo viaggio in effetti, oltre al ponte che raggiungeremo il giorno seguente,  il resto è viaggio di ritorno... massacrante!

E' stata indubbiamente un'esperienza da ricordare, intensa e compatta, piena di momenti emozionanti, 10 giorni di puro viaggio che a noi due sono sembrati molti in più...

Un grazie a coloro che ci hanno seguito in diretta sul blog, un'esperimento live che ha funzionato meglio di quanto sperassi, anche per la presenza un po' ovunque di reti wireless accessibili, e che è risultata molto divertente!

Infine un'abbraccio ed un ringraziamento al mio compagno di viaggio, sempre positivo e spronato, come dice lui "Daje fooortee!!" :) .. grazie ancora Giù, è stata un un'avventura veramente figa!


LE MOTO
Un'altra pacca sul serbatorio pure a loro, si sono comportate veramente da grandi!

Giulio - Yamaha Super Tenerè 1200 World Crosser / Metzler Tourance EXP
Fabrizio - BMW R1200GS Adv / Pirelli Scorpion Trail
(Dati rilevati su BMW - Km percorsi: 9389 Velocità media: 103.04 Consumo medio: 17.24 Km al Lt.)


REPORTAGE FOTOGRAFICO
E' impossibile scattare tutte le foto che si vorrebbero in posti come, ad esempio, la Norvegia...servirebbe 1 mese solo li! :) abbiamo raccolto le immagini on board, nelle pause o nelle soste per cercare di dipingere soprattutto il senso delle proporzioni di ciò che stavamo attraversando, degli scorci che comparivano all'improvviso dietro la curva e dei continui giochi di nuvole e pioggia che ci hanno accompagnato...
(Atttrezzatura: Canon Ixus 100 - Motorola Milestone Camera - Canon 5D Mark II - Ottiche:Sigma 12-24 f/4,5-5,6 EX DG HSM con filtro ND -3stop / Canon 24-70mm f /2.8L USM  / Canon 70-200mm f/ 2.8L USM)

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giovedì 9 agosto 2012

Rudolph

Anche Rudy dopo aver viaggiato per 10.000 km nella borsa da serbatoio ora si gode il meritato riposo :)